domenica 25 marzo 2012

Umbria la vacanza dei sensi

Pasqua in agriturismo in Umbria
 
Umbria la vacanza dei sensi
L’Umbria è una regione la cui bellezza straripante richiede tutti e cinque i sensi per essere apprezzata appieno. Le imminenti vacanze di Pasqua rappresentano l’occasione ideale per scoprire, o riscoprire, luoghi che accolgono il visitatore con un abbraccio di autenticità difficilmente riscontrabile altrove. E il posto giusto per respirare intensamente l’atmosfera umbra è senza dubbio l’agriturismo.

Il nostro itinerario comincia da uno dei punti di riferimento della cristianità mondiale, Assisi.
Non occorre essere credenti per respirare il profondo senso di spiritualità che pervade la cittadina: è come se le tracce dei santi Francesco e Chiara avessero avvolto di un alone di serenità il posto, rendendo eterna l’emozione che si prova visitando l’imponente Basilica di San Francesco, superbamente affrescata da Giotto e Cimabue, e la rosea Chiesa di Santa Chiara, che presidia un panorama commovente, soprattutto al tramonto. Affacciatevi al muretto che delimita la piazza, toccatene le pietre e lasciate che il tatto si impregni di un’atmosfera che colma il cuore e placa l’animo.
La stessa urgenza di “toccare la storia con mano” si avverte passeggiando per le tortuose stradine di Città della Pieve, o presso il museo del tessuto di Città di Castello, dove è possibile sfiorare preziosi merletti, sontuose tovaglie rinascimentali e ricchi arazzi.

Se desiderate incantare la vista con la bellezza prepotente dell’arte, recatevi a Orvieto e Spello e preparatevi ad essere davvero sorpresi. Nel Duomo di Orvieto la cappella di San Brizio, affrescata dal Signorelli, è un tripudio di colori, brutalità e sensualità che vi indurrà a sbarrare gli occhi per poterne racchiudere l’intero splendore; a Spello, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, la Cappella Baglioni, opera del Pinturicchio, è un caleidoscopio di sfumature cromatiche e virtuosismi prospettici. Sembra quasi impossibile che piccoli borghi con poche migliaia di abitanti racchiudano, come forzieri, inaspettati capolavori di fama mondiale.

Continuando a seguire la scia dell’arte, tappa obbligata del nostro percorso è Perugia: l’armonia e la compostezza di Piazza IV Novembre, con la medievale Fontana Maggiore, non appaiono affatto diluite dalla sovraesposizione mediatica che ci ha reso il posto familiare. Dal vivo, infatti, l’impressione rimane vibrante e di sicuro si protrae visitando la Galleria Nazionale dell’Umbria: ubicata nell’imponente Palazzo dei Priori, conserva, tra gli altri, capolavori di Beato Angelico, Perugino e Pinturicchio.

Ed ora, dopo aver appagato tatto e vista, che ne dite di deliziare anche l’udito?
Niente di meglio che il melodioso suono delle campane del Duomo di Spoleto, città del famoso festival, variegato contenitore culturale che ogni anno attrae migliaia di turisti da tutto il mondo.

Difficile dimenticare che l’Umbria è il paradiso dei gourmet, il cui gusto sarà deliziato dalla cucina locale, che non può prescindere dal tartufo, servito con i classici strangozzi o più semplicemente sui crostini e naturalmente accompagnato da un bicchiere di buon sagrantino di Montefalco.

Infine, con i sensi appagati e l’animo sereno, concedetevi una sosta di puro relax a Nocera Umbra, scoprendo le proprietà benefiche delle sue acque minerali, mentre il cuore si apre ad un sentimento di riconoscenza e gratitudine appena stemperato dalla lieve nostalgia che accompagna chiunque abbia visitato le meraviglie dell’Umbria e già non vede l’ora di farvi ritorno.

Lo Sapete che?

Se ad Assisi vi recate in visita alla basilica di santa Maria degli Angeli, noterete nelle vicinanze uno splendido roseto senza spine: secondo la leggenda San Francesco, mentre in una notte d’inverno pregava nella sua cella, fu colto dalla tentazione improvvisa di abbandonare la vita monastica. Per vincere l’insano desiderio si gettò nudo su dei rovi nei pressi della sua cella e, improvvisamente, le spine scomparvero e fiorì un roseto che ancora oggi ha l’incredibile caratteristica di essere senza spine.



Michela Bilotta

sabato 10 marzo 2012

La provincia di Salerno: non solo mare

Tra dieta mediterranea e suggestioni cinematografiche
 
La provincia di Salerno: non solo mareLa provincia di Salerno è una delle più vaste d’Italia e vanta un’alternanza di paesaggi che vede un mare cristallino fare da sfondo ad antichi borghi dell’entroterra e parchi naturalistici custodire come scrigni reperti archeologici e monumenti dichiarati patrimonio dell’Umanità.
E’ il fascino di una provincia che ha stregato grandi attori, scrittori e musicisti del passato e che ancora oggi continua ad ammaliare i visitatori di tutto il mondo.
Quando si parla di Salerno è impossibile non menzionare la famosa Costiera amalfitana, con le sue magnifiche perle, Amalfi, Positano e Ravello su tutte.
Ma esiste un territorio meno conosciuto e ugualmente attraente che vale la pena di scoprire: si tratta del Cilento. Qui la natura ancora intatta fa da cornice ad un mare di incredibile bellezza, a cui va il merito delle bandiere azzurre che ogni anno vengono conferite a molte delle località cilentane, racchiuse nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. 

Il nostro itinerario non può prescindere da Paestum, famosa per il più suggestivo complesso architettonico della Magna Grecia. Tra i tre templi dorici che sono diventati il simbolo della città, il Tempio di Nettuno è quello più imponente e meglio conservato, risale alla metà del V secolo a.C. e, a dispetto del nome, sembra fosse dedicato ad Hera Argiva, dea della fecondità e della maternità. 

A meno di 10 chilometri da Paestum sorge il borgo marinaro di Agropoli, meta preferita da tutti gli amanti della vacanza balneare, ma in grado di rivelare inaspettati tesori artistici, come l’antico Castello, al quale si giunge inerpicandosi attraverso i tortuosi vicoli del centro storico. Non dimentichiamo, però, che il Cilento è la patria della dieta mediterranea. Qui, infatti, nel 1941, in qualità di assistente speciale del Pentagono, Ancel Keys fu incaricato di mettere a punto le razioni alimentari da combattimento; studiando l’alimentazione cilentana lo scienziato scoprì una relazione tra il consumo dei cibi locali, come l’olio d’oliva, e la minore incidenza delle malattie cardiovascolari. Da allora la dieta mediterranea è famosa nel mondo ed è diventata patrimonio immateriale dell’Umanità.
Quale migliore occasione, dunque, per assaporare i piatti tipici della dieta mediterranea proprio ad Agropoli, presso uno dei tanti deliziosi ristorantini in riva al mare o presso uno degli agriturismo dell’entroterra?

Se siete alla ricerca di tesori inestimabili, vi suggeriamo una visita alla cittadina di Valva, a soli 17 chilometri da Agropoli; la sua notorietà è indissolubilmente legata alla famosa Villa d’Ayala, vero e proprio gioiello architettonico dell’intera provincia di Salerno. Visitare il complesso di Villa d’Ayala significa immergersi in un’atmosfera da sogno, lasciandosi conquistare dall’armonia delle forme architettoniche, dallo splendore dei giardini all’italiana, dalla quiete irreale del teatrino di verzura (il teatro di verzura era un elemento tipico dei giardini all'italiana e deve il nome al fatto che le quinte e le scenografie erano interamente vegetali), dall’avvenenza fisica delle sculture. La maestosa costruzione è adornata da un superbo parco, una splendida torre normanna ed un castello tardo settecentesco.

In una sorta di doveroso omaggio al capoluogo di tante bellezze, consigliamo una visita alla città di Salerno, con lo splendido castello Arechi, di epoca longobarda, il maestoso Duomo ed il placido lungomare dove, di notte, si riflette bonaria la luce del castello che sembra sospeso nel vuoto, grazie ad un suggestivo effetto ottico.
Difficile resistere alla tentazione di addentrarsi fino alla Costiera Amalfitana, a pochissimi chilometri da Salerno. Noi suggeriamo, oltre alle località più famose, una sosta al borgo diFurore. Il “paese dipinto”, così chiamato per gli splendidi murales che lo caratterizzano, ha una bellezza selvaggia e sensuale, accentuata dalla sua posizione a strapiombo sul mare. E forse proprio questi tratti carnali lo hanno reso teatro della passionale storia d’amore tra Anna Magnani e Roberto Rossellini che qui si sono amati e poi lasciati, serbando nel cuore il ricordo struggente di un posto da fiaba.

Michela Bilotta