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Nell'Ottocento, i viaggiatori che andavano scoprendo il Vecchio Continente inclusero il Chianti e la Toscana negli itinerari necessari alla formazione dell'uomo colto. Oggi, purtroppo, la grande notorietà confina spesso con l'ovvio e l'oleografico, e non basta più riscoprire angoli appartati e rivalutare aspetti minori per poter ritrovare i nessi che legano vigne, boschi, castelli, pievi, ville e case coloniche.
Tracciando così un'ipotesi di continuità tra le cattedrali del Chianti Classico e dei Colli Senesi, del Nobile Montepulciano e del Brunello di Montalcino, il turismo del vino propone in questo periodo di vendemmia uno sguardo inedito su un territorio che, nonostante l'aggressione degli stereotipi, incarna con orgoglio i valori della nuova civiltà del bere.
Nel rispetto assoluto delle fasi di lavorazione che caratterizzano il periodo, tale evento è l’occasione ideale per far visita alle aziende e assistere alle fasi topiche del ciclo di produzione, con passeggiate fra i vigneti, degustazioni dei prodotti tipici abbinati ai vini di produzione, il tutto grazie alla volontà di riscoprire e rivivere nelle campagne la straordinaria atmosfera di festa legata al periodo della raccolta. >>>
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